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C4 Cactus at Knockderry Castle


Dal caldo, quasi estivo, italiano, le porte automatiche dell'aeroporto si aprono ad un tempo piovoso, cupo e gelido.
Glasgow a modo suo ci accoglie così, con il contrasto fra caldo e freddo, delle persone e dei locali dove ci si rintana a bere il the dell'ora più fredda e più bella della giornata.
Da Glasgow siamo diretti a Cove, nella contea di Argyll & Bute, al castello di Knockderry.
Fuori dall'aeroporto ci aspetta la nuova Citroen c4 cactus. Guida al contrario.
Ha tutto ciò che si può trovare su auto di categoria superiore tranne le maniglie sopra al finestrino dei passeggeri.
Non mi piace perché ha tutto fuori portata di mano. Il bracciolo non serve per appoggiare il braccio. La leva del cambio è lontana. L'aletta parasole è piccola e non ripara dal sole.
Tolti questi particolari eccentrici a cui ci si può abituare, l'idea è quella della solidità. Il motore è scattante e le famose sospensioni Citroen lavorano egregiamente sullo sterrato viale di entrata di Knockderry Castle.
Realizzato nel 1846 come residenza estiva, knockderry vuol dire "hill of oak" in Gaelico. Ha ospitato re e personaggi che hanno fatto la storia. Sorge addirittura su un antico accampamento vichingo.
Alberi altissimi colorati di arancione dall'autunno ci accompagnano fino all'entrata del castello.
Sistemiamo i bagagli nella nostra stanza. Dalla finestra chiazzate valli spuntano dall'acqua dell'Atlantico che in quel punto si insinua e si ferma a riposare. In ogni momento mi aspetto che da quelle acque incredibilmente scure esca una qualche creatura sconosciuta o che da dietro le colline spunti un antico veliero dalle vele ingiallite dal sole.
C'è silenzio, almeno fino a quando i figli del padrone di casa non si accorgono del nostro arrivo. Corrono ad accoglierci con urla, grida, dolci e cioccolate che hanno raccolto il giorno stesso a scuola.
"Happy Halloween!". Non capita tutti i giorni di trascorrerlo in un antico castello scozzese. Credo di poter dire con certezza che durante la notte nessun fantasma è venuto a bussare alla mia porta, nemmeno per scherzo come faceva quello di Canterville.
Il mattino seguente l'auto è là che ci aspetta. Direzione Glasgow city, la stessa Glasgow degli Abba quando cantavano Super Trouper.
La citroen se la cava bene fra le grigie strade della città e i consumi sono contenuti, nonostante le numerose salite.
Fa freddo e tira vento. Si sta bene in macchina. Il tettuccio panoramico ci fa assaporare la città al coperto, ma non si può rimanere per sempre là dentro.
Troviamo un parcheggio.
Zucche arancioni e mandarini colorano le vetrine. Le persone saltellano qua e là, da un posto caldo a un altro, e piano piano iniziamo anche noi. 




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